TÜV ITALIA su virus PETYA

TÜV ITALIA: la cybersecurity è una priorità anche per le aziende italiane.

Il Gruppo ha effettuato un test su un impianto industriale collegato alla rete, verificando che può subire oltre 60.000 attacchi informatici in 8 mesi, da 150 Paesi diversi

Sono passate poche settimane da quando il ransomware Wannacry aveva infettato migliaia di computer in oltre 150 paesi, ma si torna già a parlare di sicurezza informatica. Un nuovo cyber-attacco (basato su una variante del già noto ransomware Petya) nelle ultime ore ha colpito i sistemi informatici di tutta Europa, dalla Danimarca all’Ucraina passando per la Gran Bretagna. “Si tratta di situazioni a cui dovremo abituarci fintanto che la consapevolezza della criticità del tema della sicurezza informatica non sarà più diffusa, in particolare all’interno delle aziende. Le multinazionali hanno cominciato ad investire in sicurezza, anche per la protezione degli impianti e delle informazioni sensibili, ma le aziende di medie dimensioni generalmente non hanno ancora piena coscienza dei rischi a cui sono esposte” ha commentato Andrea Coscia, Direttore Divisione Management Service di TÜV Italia.

Virus accessi2

TÜV SÜD, leader nelle soluzioni tecniche per la sicurezza, la qualità e la sostenibilità, sta conducendo da tempo un’approfondita attività di ricerca sul tema della cybersecurity, realizzando anche test ad hoc per verificare la vulnerabilità degli impianti collegati alla rete. In particolare, è stato realizzato di recente un esperimento della durata di 8 mesi, con un’”esca” rappresentata da una centrale elettrica. La struttura ha subito in 8 mesi oltre 60.000 attacchi, provenienti da hacker e server situati in 150 Paesi diversi.

Per aiutare le aziende a valutare i rischi potenziali TÜV Italia ha sviluppato sulla base dell’esperienza maturata servizi specifici di Vulnerability Assessment e Penetration Test per l’analisi e la valutazione della sicurezza dell’infrastruttura di ICT.

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