A Roma l’insegna distributiva ha riunito i big del mondo sportivo e lanciato la seconda fase del progetto, che porterà a distribuire i volumi della collana nei punti di vendita Conad di tutta Italia.
La capacità di rialzarsi dopo essere caduti, l’impegno, l’umiltà, la gioia che regala il sentirsi parte di una squadra: niente meglio dello sport può insegnare i valori e il senso dello stare assieme, della comunità, a un bambino. Per portarli tra le giovani generazioni Conad ha messo in moto la grande macchina di Cronisti di Sport, chiamando a raccolta 22 mila classi, per un totale di circa 500 mila bambini e ragazzi tra i 6 e i 14 anni che hanno riflettuto, discusso, rivissuto e insieme raccontato i valori dello stare insieme in più di 5.600 storie. Un’iniziativa che nasce con lo scopo di dare un forte contributo nel valorizzare e diffondere i valori che servono a costruire comunità, facendo proprie le parole di Nelson Mandela, “Lo sport ha il potere di unire le persone in un modo che poche altre cose fanno”.
Cronisti di Sport è la terza edizione di Scrittore di classe, il concorso letterario ideato da Conad e rivolto alle classi delle scuole elementari e medie, che quest’anno ha avuto come tema conduttore il ruolo formativo dell’attività fisica, e ha coinvolto i campioni Gianmarco Tamberi, Rino Gattuso, Vincenzo Nibali, Federica Pellegrini, Marco Bellinelli, Ivan Zaytsev, Martin Castrogiovanni, Flavia Pennetta. Conad ha aperto oggi la seconda fase del progetto con un evento organizzato nel Salone d’onore del Coni a Roma “Educare allo sport. Perché insieme è più figo”, a cui hanno partecipato, con l’amministratore delegato Conad Francesco Pugliese e il presidente del Coni Giovanni Malagò, il rugbista Martin Castrogiovanni, la leggenda dell’atletica Fiona May, il coach Dan Peterson e il giornalista e scrittore Luigi Garlando, moderati dal vicedirettore della Gazzetta dello Sport, Umberto Zapelloni. Con loro c’erano anche gli alunni di due delle classi vincitrici del concorso. Al centro del dibattito i bambini e i giovani, la necessità di educarli attraverso la pratica fisica ai principi di una sana convivenza e ai valori dell’impegno, del rispetto e della determinazione.
Gli ultimi dati diffusi dal ministero della Salute evidenziano che solo il 33,8 per cento dei piccoli tra gli 8 e i 9 anni svolge attività fisica non più di un giorno a settimana, mentre il 41 per cento guarda la TV o gioca con il suo smartphone o tablet per più di 2 ore al giorno. Nel nostro Paese i piccoli obesi tra i 6 e i 10 anni sono il 9,3 per cento del totale, e quelli in sovrappeso il 21,3 per cento. «Abbiamo perso i luoghi dell’incontro, la piazza, il cortile, la strada, dove i bambini si vedevano ogni pomeriggio per giocare a pallone o a campana», è il commento di Francesco Pugliese, amministratore delegato Conad. «Ma se i nuovi stili di vita non consentono più ai nostri figli di praticare attività all’aperto, sta a noi adulti lavorare affinché ritrovino le occasioni per riscoprire la bellezza e gli insegnamenti dello sport, inteso non solo come attività agonistica, ma come occasione formativa per educare all’impegno, al valore delle diversità e all’importanza di ritagliarsi un ruolo in seno a un gruppo. È una scommessa che dobbiamo vincere per il futuro del nostro Paese. L’Italia sta vivendo una fase di grandi tensioni che minacciano di compromettere la tenuta della società stessa: si sente il bisogno di ristabilire quel senso di comunità che ci ha contraddistinto per decenni e reso un popolo coeso e solidale, e per farlo è necessario partire dalle nuove generazioni. Lo sport è un canale naturale per trasmettere questi insegnamenti: dividere lo stesso spogliatoio o correre insieme per la stessa partita è il modo più immediato per favorire tra i giovanissimi l’integrazione, la sana competizione e il rispetto delle regole».
Con Cronisti di Sport Conad ha voluto promuovere e valorizzare quel senso di cittadinanza, coinvolgendo i protagonisti della società di domani in un modo originale: ciascuno degli otto campioni coinvolti ha fornito ai partecipanti al concorso la “sua” frase, quella che condensa i principi che lo hanno guidato o lo guidano nella sua carriera. Le diverse suggestioni sono servite da traccia per elaborare le storie, costruite su diversi temi: l’importanza di rialzarsi dopo essere caduto, quella di impegnarsi, il non dimenticare mai che sport è divertimento, la capacità di prefiggersi degli obiettivi da raggiungere, l’umiltà, lo spirito di squadra, la necessità di imparare dagli errori. In tutto sono stati realizzati più di 6 mila racconti. Da quelli delle classi finaliste, rielaborati dai giornalisti della Gazzetta dello Sport, sono nati gli otto volumi che saranno distribuiti nei supermercati Conad a partire dal 19 marzo.
Conad da sempre sostiene l’attività sportiva intesa come movimento e stile di vita sano, come promozione del senso di comunità e del lavoro di gruppo, riconoscendo alle discipline sportive un ruolo di primo piano nel formare bambini e ragazzi. Ogni anno i soci Conad danno supporto a tante polisportive sparse nei quartieri e nelle città in cui operano, e sponsorizzando centinaia di società che praticano sport: dalla pallavolo all’atletica leggera, dal calcio al ciclismo, passando per la scherma, la pallacanestro, il nuoto, la danza. Nel 2017 i 2.713 soci Conad hanno investito circa 7,3 milioni di euro, di cui circa 5,2 milioni destinati ai settori giovanili delle società sportive attive in ambiti meno conosciuti. Più di 1.000 le società interessate per un totale di più di 81.000 atleti