Findus, il pesce è sempre più sostenibile

Pubblicata la relazione sulla sostenibilità NOMAD FOODS 2018.

Findus – n. 1 nel mercato dei surgelati in Italia (fonte: Iri) – si conferma anche leader nella sostenibilità ittica grazie a due nuovi prodotti certificati MSC Pesca Sostenibile e ASC Acquacoltura responsabile: tonno e salmone. Un percorso avviato da diversi anni che ha portato oggi Findus ad avere 57 referenze di pesce certificate, circa il 90% della propria produzione complessiva, con l’obiettivo di arrivare al 100% entro il 2025. Obiettivi ambiziosi non solo per quanto concerne l’approvvigionamento responsabile di materie prime e la riduzione dell’impatto ambientale, ma anche la produzione di alimenti che favoriscano scelte alimentari corrette.

È quanto emerge dalle linee strategiche definite a livello europeo dal gruppo Nomad Foods, di cui Findus fa parte, in occasione della pubblicazione della Relazione sulla Sostenibilità 2018. È un dato di fatto: le risorse ittiche del pianeta sono sempre più a rischio. Secondo il rapporto FAO del 2019, un terzo degli stock ittici è sfruttato a livelli insostenibili e il 33% della popolazione marina (tra cui il tonno e il salmone, due delle specie più consumate al mondo) è a rischio. Da Findus, primo attore in Italia nella produzione e commercializzazione di prodotti surgelati e dal 2015 parte del gruppo Nomad Foods, leader in Europa nel settore dei surgelati, un passo avanti concreto. Il marchio blu di pesca sostenibile MSC (Marine Stewardship Council) e quello verde di acquacoltura responsabile ASC (Aquaculture Stewardship Council) arrivano sulle confezioni di Tonno (MSC), tra i primi prodotti di questo segmento ad ottenere il marchio blu, e Salmone (ASC). Con quest’ultime, Findus ha attualmente 57 referenze di pesce certificate, circa il 90% della propria produzione complessiva, con l’obiettivo di arrivare al 100% entro il 2025. La scelta di Findus ha spinto il mercato verso livelli più elevati di sostenibilità: ad oggi circa il 30% dei volumi dell’intero mercato del pesce surgelato sono stati certificati secondo gli standard di pesca sostenibile MSC (fonte: dati interni MSC).

“Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto con questi nuovi prodotti certificati – commenta Renato Roca, Direttore Marketing Findus – è stato un percorso lungo e complesso perché per alcune specie, come il tonno, reper materia prima certificata è molto complesso. Ci siamo dati obiettivi sfidanti e siamo determinati a raggiungerli. L’impegno per arrivare ad avere il 100% della nostra produzione ittica da pesca sostenibile e allevamento responsabile entro il 2025 ne è un buon esempio. A livello di Gruppo siamo già i maggiori utilizzatori di pesce certificato MSC al mondo, con oltre il 90% del nostro portfolio certificato, e continueremo a lavorare fianco a fianco con organizzazioni come MSC e ASC per aumentare la quantità di pesce approvvigionato in modo responsabile. Riteniamo sia nostro dovere di leader di mercato tracciare una strada da seguire e dare un impulso per cambiare il mercato: il nostro obiettivo è che la pesca sostenibile diventi uno standard e non sia solo un’eccezione.”

La sostenibilità è al centro del modo di operare di Findus e della strategia individuata da Nomad Foods in occasione della pubblicazione della Relazione sulla Sostenibilità 2018. Tra gli obiettivi del Gruppo, terzo attore al mondo nel settore dei surgelati con marchi come Birdseye in Inghilterra o Iglo in Germania, assicurare entro il 2025 non solo prodotti ittici, ma anche vegetali approvvigionati in modo responsabile, oltre a ridurre l’impatto delle produzioni sull’ambiente e garantire prodotti che favoriscano scelte alimentari corrette.

IL MARCHIO BLU DI MSC SUL 100% DEL TONNO FINDUS (A LIVELLO MONDIALE LO È SOLO IL 29% DEL TONNO PESCATO)

Da diversi anni Findus si impegna per avere i propri prodotti a base di pesce e frutti di mare da pesca sostenibile, un percorso che oggi compie un ulteriore passo avanti. La pesca del tonno per specifiche peculiarità presenta delle complessità nel raggiungere la certificazione MSC: complessivamente, ad oggi, a livello mondiale solo il 29% dell’intero pescato è certificato (Marine Stewardship Council), come emerge dai dati dell’organizzazione non profit che opera per diffondere la pesca sostenibile, affinché gli oceani possano essere sempre pieni di vita, oggi e per le generazioni future. Grazie anche alla collaborazione con Pacifical Wild Tuna, un’organizzazione nata per promuovere la pesca sostenibile MSC del Tonno in alcune isole del Pacifico, da oggi il 100% del Tonno Findus proviene da pesca certificata e sostenibile. I Fiori di Tonno Findus sono ottenuti, infatti, pescando solo da banchi liberi così da ridurre il rischio di cattura accidentale di altre specie, come delfini o tartarughe.

Per ottenere il marchio blu di pesca sostenibile e certificata MSC è necessario rispettare tre criteri fondamentali: la pesca deve lasciare in mare abbastanza pesci per permettere loro di riprodursi, affinché l’attività possa proseguire nel tempo; deve essere effettuata in modo da minimizzare il suo impatto, consentendo alla flora e alla fauna marina di prosperare; deve essere gestita dalle aziende in modo responsabile e nel rispetto delle leggi vigenti. Il marchio blu MSC, oltre ad essere una garanzia di qualità, dà l’opportunità ad ogni consumatore di orientarsi meglio davanti allo scaffale e fare quindi una scelta responsabile nell’acquisto di prodotti di pesce.

L’ACQUACOLTURA COME ALTERNATIVA SOSTENIBILE: IL 100% DEL SALMONE FINDUS HA IL BOLLINO ASC

L’acquacoltura rappresenta un’altra forma di contrasto alla pesca intensiva, soprattutto se praticata in modo virtuoso e controllato: secondo un recente studio della Commissione EAT Lancet il pesce d’allevamento può contribuire a salvaguardare il pianeta e garantire maggiore scelta e diversità dei consumi, nell’ottica di una dieta equilibrata. Come si fa a stabilire se l’allevamento è davvero sostenibile? Il marchio ASC nasce per venire incontro a questa esigenza di trasparenza: l’Aquaculture Stewardship Council (ASC) è un’organizzazione internazionale indipendente senza scopo di lucro che stabilisce requisiti rigorosi per l’acquacoltura responsabile, spronando i produttori ittici a minimizzarne l’impatto ambientale e sociale. Se l’acquacoltura non è ben gestita può avere infatti una serie di effetti negativi, tra cui l’inquinamento delle acque, l’interruzione degli ecosistemi locali e condizioni di lavoro sfavorevoli. Le aziende che rientrano nel programma ASC e che ottengono il marchio verde sulla confezione, come per il Salmone Findus, impiegano standard altamente qualitativi in un’ottica di sostenibilità ambientale e responsabilità sociale.

NON SOLO PESCA RESPONSABILE: IL PERCORSO DI SOSTENIBILITÀ DI FINDUS

L’attenzione alla sostenibilità è parte integrante del DNA aziendale e l’impegno per avere materie prime approvvigionate in modo sostenibile è parte di un percorso che Findus porta avanti da tempo in tutti i campi. E se nel 2017 è arrivato sulle confezioni di pesce il bollino blu di MSC, nel 2018 l’azienda ha aderito alla Sustainable Agriculture Initiative Platform (SAI Platform), la principale iniziativa internazionale in materia di agricoltura sostenibile. Un percorso che porterà Findus a far verificare entro la fine di quest’anno il 90% dei volumi totali di vegetali (tra cui i prodotti più consumati come il Minestrone, i Piselli e gli Spinaci) secondo lo standard FSA (Farm Sustainability Assessment) validato da un audit di un ente terzo. Migliore approvvigionamento, ma anche promozione di un’alimentazione più equilibrata e pratiche migliori per ridurre il proprio impatto sull’ambiente: questi i tre pilastri su cui si fonda la strategia di sostenibilità del Gruppo, come pubblicato all’interno dell’ultima Relazione sulla Sostenibilità Nomad Foods.

“La necessità di riformare il modo in cui produciamo cibo è stato il punto di partenza per definire la nostra nuova strategia di sostenibilità – spiega Annelie Selander, Group Sustainability Director – Siamo la terza più grande azienda di alimenti surgelati a livello globale e siamo determinati a svolgere un ruolo guida nell’aiutare i nostri consumatori a mangiare in modo sostenibile. La nostra ambizione è di fare la differenza ogni giorno attraverso prodotti accessibili e sostenibili, disponibili per tutti, mettendo in evidenza il ruolo prezioso che hanno i surgelati nella scelta di una dieta rispettosa dell’ambiente”.

IMPEGNI IN LINEA CON GLI OBIETTIVI DI SVILUPPO SOSTENIBILE DELLE NAZIONI UNITE

Per attuare un reale cambiamento sono stati stabiliti gli obiettivi a livello di Gruppo che Nomad Foods si impegna a raggiungere entro il 2025, allineati all’Agenda Onu. Per quanto concerne le materie prime l’impegno è avere entro il 2025 il 100% del pesce e dei frutti di mare utilizzati da pesca sostenibile e allevamento responsabile così come il 100% delle verdure coltivate mediante pratiche di agricoltura sostenibile. Tra gli obiettivi c’è la promozione di stili di vita più sani, spingendo le famiglie a seguire un’alimentazione più equilibrata. Grazie all’ampia gamma di piatti a base di pesce e verdure già oggi l’80% della gamma di prodotti Nomad Foods rappresenta una “scelta alimentare corretta” e lo sono il 95% delle novità di prodotto, come emerge dalla valutazione fornita da un apposito strumento, chiamato “Nutrient Profiling Tool”, utilizzato per valutare tutte le ricette che entrano in commercio. L’obiettivo è continuare in questa direzione e migliorare ulteriormente i prodotti nel proprio portfolio, in tutta Europa.

Entro il 2020 il 100% dei prodotti della gamma Findus sarà privo di esaltatori di sapidità, aromi artificiali e coloranti artificiali (attualmente lo sono il 93% delle ricette). Nomad Foods è inoltre impegnata in una progressiva riduzione del proprio impatto ambientale attraverso una migliore gestione delle risorse idriche, dell’energia e dei rifiuti. Nel 2018 sono state ridotte del 2% le emissioni di carbonio per tonnellata di prodotto e la linea indicata è di continuare in questa direzione. Miglioramenti significativi anche per quanto concerne il packaging: se oggi il 70% dei pack è riciclabile, entro il 2022 si arriverà al 100%.

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