Settanta studenti delle scuole leccesi, chili di plastica tolti dalla spiaggia limitrofa all’area delle Cesine e raccolti in oltre 60 sacchi, una giornata dedicata al mare, alla conservazione dell’ambiente marino e costiero, alla conoscenza scientifica che fa del mare una risorsa economica, un pilastro dello sviluppo sostenibile e un patrimonio da salvaguardare per la salute delle persone e dell’ambiente.
“Oceani di Plastica” è stata una iniziativa organizzata dalla Fondazione CMCC – Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Cimatici, WWF, con la partecipazione di UNESCO, Commissione Intergovernativa sull’Oceano e Università del Salento.
Centomila tonnellate di plastica ogni anno vengono riversate nel Mar Mediterraneo. Provengono per il 50% dalle comunità costiere, per il 30% dai fiumi, mentre il 20% deriva dalle principali rotte di navigazione. Numeri che impressionano e ci consegnano la dimensione di un fenomeno che è all’attenzione di tutte le più importanti istituzioni internazionali. l’inquinamento da plastica in mare (marine litter, come è definito nei documenti internazionali) non risparmia nemmeno le coste pugliesi e quelle limitrofe alla città di Lecce. Da qui nasce Oceani di plastica, iniziativa della Fondazione CMCC che ha coinvolto gli studenti dei licei leccesi Banzi e De Giorgi portandoli a dialogare con scienziati ed esperti sul tema dello sviluppo sostenibile del mare e delle sue risorse.
Presso l’oasi WWF delle Cesine si sono incontrati ragazzi che hanno dialogato con Giovanni Coppini, direttore divisione di ricerca su Ocean Predictions and Applications del CMCC, Francesca Santoro, UNESCO e membro della Commissione Intergovernativa sull’Oceano, Michele Benedetti, docente dell’Università del Salento. Dopo un approfondimento sul tema, cui i ragazzi erano stati preparati da un workshop con i ricercatori del CMCC ospitati qualche giorno prima nelle loro scuole, l’iniziativa si è spostata verso il mare dove i ragazzi hanno pulito il litorale, raccogliendo i rifiuti e mettendoli a disposizione degli operatori della raccolta. L’evento si è dedicato quindi ad un’area del territorio particolarmente vulnerabile ai rifiuti di plastica.
“Al CMCC svolgiamo studi su come le plastiche si muovono in mare, e nel fare questo prestiamo particolare attenzione alle aree protette come le Cesine e Torre Guaceto”, ha spiegato Giovanni Coppini raccontando l’impegno del centro si ricerca con sede a Lecce: “Stiamo studiando da dove proviene la plastica che si ferma sulle coste leccesi e pugliesi, abbiamo individuato dove si accumula con maggiore intensità. Queste sono informazioni che ci aiutano a capire come agire per risolvere il problema, come ridurre i rifiuti e come smaltirli”.
“Il mare produce circa il 50% dell’ossigeno che respiriamo, è al centro di attività produttive che valgono quanto la settima potenza economica mondiale” ha sottolineato Francesca Santoro dell’UNESCO, presso la quale si occupa dell’Ocean Literacy, ossia le iniziative che mirano a diffondere la conoscenza del mare. “Si parte dalla scuole per fare iniziative che possano sollecitare l’attenzione di tutti e diffondere i principi fondamentali della cultura del mare, per spiegare che è un nostro patrimonio da valorizzare e conservare, oltre che una risorsa di sviluppo sostenibile”.