Un futuro (che sembrava) ben studiato e programmato può variare ed evolversi ogni giorno, grazie alle tante opportunità che la vita pone davanti. Si trova di fronte a nuovi bivi Ludovica, la protagonista di “Ma l’incertezza è più bella”, secondo romanzo di Lavinia Monti che torna a raccontare la “generazione Erasmus” ora alle prese con la continua rivoluzione del proprio percorso lavorativo oltre che sentimentale.
Ludovica è una ventiseienne romana, approdata a Bruxelles alla Commissione Europea tra entusiasmo e incertezze. Uno stage che la coinvolge sempre di più, amicizie variopinte e traslochi frenetici rendono la sua vita dinamica e stimolante. Ma il pensiero torna costantemente a Roma, dove l’aspettano un fidanzato sfuggente e un dottorato vinto quasi per caso, che sembra la chiave per dare solidità alla loro relazione. Il rientro alla base, tuttavia, non è l’atterraggio morbido che sperava: una professoressa tirannica, una vecchia fiamma che riemerge, il senso di inadeguatezza nel ritrovarsi sotto il tetto dei genitori fanno a gara nell’alimentare dubbi e rimpianti per aver lasciato anzitempo la capitale della UE.
Da Bruxelles a Roma, fino alla magnetica New York, Ludovica diventa il ritratto di una generazione sospesa tra ambizioni globali e legami profondi. Nei corridoi della Commissione Europea, tra i rituali del Ministero degli Esteri e i negoziati dell’ONU, il romanzo esplora con passione e disincanto il fascino dell’incertezza e il coraggio di affrontare risposte che si trasformano in nuove domande.
Ricco di dialoghi brillanti e di accurate descrizioni di ambienti internazionali, accademici e istituzionali, il romanzo intreccia speranze e inquietudini sul futuro in cui è facile rispecchiarsi. Con raffinata ironia, celebra la bellezza di una vita in continua evoluzione, tra scelte, errori e, soprattutto, momenti di crescita personale. Uno spirito di adattamento insito nell’essere umano e particolarmente spiccato nel personaggio ben costruito e raccontato da Lavinia Monti, alla ricerca del suo posto nel mondo con tutti i suoi sogni, tutte le sue paure e le sue ambizioni. È un punto di vista privilegiato quello dell’autrice, maturato tra studi ed esperienze lavorative all’estero che hanno contribuito a plasmare in lei, sin da giovanissima, quella visione internazionale che oggi anima la sua scrittura e il suo lavoro. Un percorso professionale iniziato con attività di insegnamento e di ricerca, per proseguire al Ministero degli Esteri come funzionaria della cooperazione allo sviluppo, e culminare nel superamento del corso-concorso per dirigenti dello Stato della Scuola Nazionale dell’Amministrazione (l’ENA italiana). Da lì l’approdo come dirigente di ruolo, al Ministero dell’Economia e delle finanze, dove ha svolto numerosi incarichi, sempre accomunati dalla dimensione europea, internazionale e di policy making. Da febbraio 2025 è al Ministero per l’Università e la ricerca, dove dirige l’Ufficio per la internazionalizzazione della formazione superiore.
Ma l’incertezza è più bella di Lavinia Monti, edito da Giacovelli, è disponibile in libreria e negli store online a partire dal 21 febbraio 2025.