La natura a piedi nudi, un’altra sorpresa in Valle di Ledro 

Inaugurato il nuovo percorso sensoriale barefoot “Fata Gavardina”, lungo 160 metri e realizzato con diversi materiali: pietre calcaree, radici, lastre in porfido, sabbia, ghiaia e ovviamente acqua.

Il Comune di Ledro e la Rete di Riserve Alpi Ledrensi, con la collaborazione di Outdoor Advisor srlArco Pegaso Scrl Garda Dolomiti Azienda per il Turismo S.p.A., si sono impegnati per proporre agli ospiti del territorio una nuova “experience” molto apprezzata da coloro che abbracciano la filosofia del turismo lento e sostenibile.

La camminata a piedi nudi è il modo più semplice e immediato per ritrovare un vero e proprio contatto con la natura, provare per credere. Il percorso sensoriale barefoot “Fata Gavardina”, un tracciato di 160 metri costruito a Ledro, in Val Concei, nei pressi del Rifugio al Faggio, è stato inaugurato mercoledì 9 agosto.

Alla presentazione hanno partecipato, tra gli altri: il Sindaco del Comune di Ledro e Presidente della Rete di Riserve Alpi Ledrensi Renato Girardi, il Vicesindaco del Comune di Ledro Claudio Oliari, l’Assessore allo sport e al turismo del Comune di Ledro e membro del CdA di Garda Dolomiti Azienda per il Turismo S.p.A. Luca Zendri, l’Assessore alla sanità, alle attività sociali e all’edilizia convenzionata del Comune di Ledro Vania Molinari, il Direttore di Garda Dolomiti Azienda per il Turismo S.p.A. Oskar Schwazer, la Vicepresidente del CdA di Garda Dolomiti Azienda per il Turismo S.p.A. e referente per i territori della Valle di Ledro e Valle dei Laghi Francesca Spagnolli, il membro del CdA di Garda Dolomiti Azienda per il Turismo S.p.A. Alessandro Barilari, l’ideatore del percorso sensoriale per Outdoor Advisor Angelo Seneci, il Presidente della Cassa Rurale di Ledro Marco Baruzzi e l’ex Presidente dell’allora APT di Ledro Maria Demadonna, dalla quale era partita l’idea del percorso barefoot circa otto anni fa.

Il progetto del percorso sensoriale è nato alcuni anni fa da unidea della Rete di Riserve Ledrensi e dallallora Presidente dell’APT di Ledro Maria Demadonna. Questa idea ha trovato concretezza poichè si sposava perfettamente con la filosofia del turismo lento, dell’ecologia e del ritorno al contatto con la natura. Tutto questo è stato possibile grazie al supporto di diverse realtà che hanno creduto nel progetto, tra i quali i funzionari e il coordinatore della Rete, l’APT Garda Dolomiti, Angelo Seneci che ha coordinato la progettazione e l’esecuzione del progetto, la Cassa Rurale di Ledro ed Arco Pegaso che con la loro esperienza hanno realizzato un lavoro veramente bello e molto curato” ha dichiarato il Sindaco del Comune di Ledro e Presidente della Rete di Riserve Alpi Ledrensi Renato Girardi.

L’Assessore allo sport e al turismo del Comune di Ledro Luca Zendri ha poi proseguito sottolineando come questa nuova attività possa essere una grande opportunità sia per i residenti che per gli ospiti del territorio: “Il turismo e lo sport sono certamente un pilastro fondamentale per il territorio ma lo è altresì il relax: è importante trovare i giusti momenti per rilassarci e ritrovare noi stessi in un mondo così frenetico e connesso alla tecnologia. Al contempo bisogna anche essere curiosi: in questo percorso infatti le persone potranno scoprire le opere artistiche realizzate dall’associazione locale Leder Legn. Tutto questo è racchiuso nella filosofia ‘Stay Young’, un messaggio che vogliamo trasmettere sia ai residenti che agli ospiti: siamo certi che sarà una grande opportunità non solo per le persone ma, come afferma il Presidente della nostra APT Silvio Rigatti, anche per puntare sulla qualità del territorio.”

Aperto da aprile a ottobre, il percorso sensoriale a piedi nudi – lungo il quale è presente un corrimano in larice che permette la fruizione anche alle persone non vedenti o ipovedenti – prevede una prima parte “a secco” (110 metri) dove si alternano dodici materiali diversi, tra i quali pietre calcaree, lastre di porfido, erba, radici, corteccia e nocciolino al termine della quale si trovano giochi per esercitare la capacità prensile dei piedi ed una slackline (fettuccia tesa tra due alberi) per l’equilibrio.

Per finire, si passa nella vasca del fango e a seguire alla passeggiata sul fondo di un ruscello dove si alternano sabbia, ghiaia, pietre e ciottoli, mentre la fresca acqua che scende da Cima Gavardina completa il massaggio e il risveglio sensoriale dei piedi.

Alla fine del percorso, grazie a una canaletta sospesa – realizzata in assi di larice – che raccoglie le acque di un corso laterale del Rio Assat, ci si può lavare i piedi prima di re-indossare le calzature appese agli originali portascarpe in larice.

Il progetto del percorso sensoriale è partito circa otto anni fa con l’idea di approcciarsi al relax e al vero contatto con la natura. Nel progettarlo siamo stati molto attenti al territorio: abbiamo infatti utilizzato materiali locali, dai larici di Ledro alle pietre del Torrente Assat, fino all’utilizzo dei materiali del Garda Trentino” – ha concluso Angelo Seneci, l’ideatore del percorso sensoriale per Outdoor Advisor.

Nella foto: Una parte del percorso barefoot in Val Concei (Credits: Dennis Pasini/Vitesse).

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