Jointly ottiene la certificazione della parità di genere

JOINTLY prima BCorp® in Italia nel settore del welfare e del corporate wellbeing ha ottenuto la certificazione per la parità di genere rilasciata da Bureau Veritas in base alle Linee Guida Uni/PdR 125:2022,

LA DEI UN TEMA ANCORA STRATEGICO IN ITALIA

Il tema della diversità, dell’equità e dell’inclusione di genere è ancora un tema cruciale in Italia, come ha appena confermato il Global Gender Gap Index 2024 del World Economic Forum: il nostro Paese ha perso 8 posizioni nella classifica mondiale in un anno (è all’ 87° posto), con un punteggio che rivela la scarsa partecipazione delle donne al mondo del lavoro e alla vita economica (0,60 su 1).

Dati che confermano una triste realtà: il tasso di occupazione femminile nel nostro Paese è il più basso tra gli Stati europei, (il 56,5%, a fronte del 70,2% dell’Ue), e, secondo il rapporto “Le Equilibriste, la maternità in Italia” di Save the Children, il 20% delle lavoratrici lascia l’impiego dopo la maternità, soprattutto a causa delle esigenze di conciliazione[1]. Un percorso professionale tutto in salita quindi e dove il divario salariale nel settore privato è ancora in media del 20%.

Per questo la Missione 5 del PNRR ha stabilito come obbiettivo, tra gli altri, di affrontare il problema della parità di genere, riconosciuto come un freno allo sviluppo socio-economico del Paese.  La certificazione della parità di genere e il potenziamento delle infrastrutture a sostegno delle famiglie sono quindi parte integrante di un sistema organico di misure per raggiungere questo obiettivo.

LA CERTIFICAZIONE PER LA PARITA’ DI GENERE

JOINTLY ha ottenuto la certificazione per la parità di genere dopo l’audit di Bureau Veritas che – come prevede la PdR 125:2022 – ha misurato il grado di maturità dell’azienda rispetto a sei aree specifiche, analizzando indicatori qualitativi e quantitativi, e valutato il piano strategico di miglioramento.

Dall’audit sono emerse alcune specificità che contraddistinguono JOINTLY come azienda unica nel suo genere in Italia.

DONNE AL 60% IN CDA

Fondata nel 2014 da due donne, Francesca Rizzi (Ceo) e Anna Zattoni (Presidente) con un passato nella consulenza strategica d’impresa, JOINTLY da subito ha avuto nel suo DNA l’ambizione di creare innovazione sociale, in un Paese dove le imprese a guida femminile sono il 22,2%[2].

Oggi che si è trasformata in una BCorp® l’impegno è confermato dai numeri emersi con la certificazione: il 51% dei dipendenti sono donne (51 totali) e anche nelle nuove assunzioni del 2023 c’è stata una forte attenzione a garantire processi di recruiting gender neutral.

Questo equilibrio di genere è una realtà in tutta l’organizzazione, anche nei ruoli apicali: il Cda è composto da un 60% di donne e il numero di quelle che a livello manageriale hanno delega di budget è pari al 60% contro un benchmark di settore del 22%.

AVANTI I PAPÁ

L’approccio di JOINTLY alla genitorialità è a 360° gradi, grazie ad una policy interna che supporta i genitori prima durante e dopo il periodo di congedo. In particolare l’azienda – oltre a garantire il mantenimento dei benefit durante i periodi di maternità e paternità – offre alle madri che lo richiedano la possibilità di tenersi in contatto (su base volontaria) con il proprio responsabile, per tenersi aggiornati in maniera veloce ed efficace su eventuali novità e aggiornamenti. E al rientro è prevista la figura di un buddy, ovvero un accompagnatore che faciliti il reinserimento della persona nel team di lavoro, oltre alla possibilità di lavorare per un mese da remoto (Newborn smartworking), per le madri al rientro dai congedi e per i padri dal momento della nascita del figlio.

Inoltre i genitori possono usufruire dei servizi che JOINTLY propone ai propri clienti, come JOINTLY 0-18, un programma modulare che accompagna i genitori da quando i figli sono neonati ((nidi, baby-sitter, etc.) a quando vanno a scuola (con campus, ripetizioni, baby-sitting) fino alla scelta delle scuole secondarie e poi dei percorsi post diploma.

RISERVATEZZA E TUTELA

Per gestire nel modo più efficace, nel pieno rispetto della privacy e della delicatezza dei temi trattati, eventuali comportamenti inopportuni JOINTLY ha introdotto la figura della “Person of Trust”, selezionata esternamente all’azienda e dotata di piena autonomia nell’esercizio delle sue funzioni. La Person of Trust agisce con correttezza, imparzialità e assoluta riservatezza, possedendo competenze e capacità professionali nel campo della mediazione dei conflitti e dell’esperienza nelle questioni legate alle discriminazioni, al mobbing e alle molestie morali o sessuali sul luogo di lavoro.

L’ottenimento della certificazione di parità di genere  – spiega Anna Zattoni (nella foto), presidente e founder di JOINTLY – rappresenta la conclusione di un percorso naturale per un’azienda come la nostra abituata a disegnare e strutturare politiche di benessere lavorativo, ma non scontato. È allo stesso tempo una testimonianza concreta che  anche una media azienda può fare molto per i propri collaboratori, con strumenti semplici ed efficaci, e che JOINTLY vive con impegno e coerenza la propria natura di società benefit, garantendo all’interno – alle proprie persone – gli stessi standard che offre all’esterno”.

Note:

[1] Fonte: Dossier «L’occupazione femminile», Centro Studi della Camera dei Deputati, dicembre 2023.

[2] Ultimi dati disponibili Osservatorio sull’imprenditoria femminile di Unioncamere e Infocamere

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