Il Codice della crisi d’impresa può salvare molte aziende dal fallimento

L’esempio di una realtà piemontese fortemente indebitata che è tornata a lavorare: crediti scontati del 60% da pagare in 10 anni.

Il nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza “permette un cambio di paradigma. Si esce dalla dimensione puramente negativa del fallimento e si va verso un’idea diversa, con l’obiettivo di salvaguardare la continuità aziendale sul territorio per un’impresa in difficoltà e anche, a cascata, quella dei suoi clienti, dipendenti e fornitori” spiega Carlo Carmine (nella foto), presidente nazionale dell’Osservatorio Nazionale ‘Imprese e Fisco’ e fondatore di CFI (Crisi Fiscale d’impresa).

Carlo Carmine porta l’esempio di un’azienda piemontese fortemente indebitata con il fisco e con le banche, seguita da CFI: “Usando gli strumenti del codice l’impresa ha ottenuto uno sconto del 60% dei suoi debiti. Il restante 40% dovrà essere saldato in 10 anni. Così facendo l’azienda ha potuto riniziare subito a lavorare, tornando anche a essere un contribuente sano”.

Strumenti come questo sono sempre più necessari, soprattutto se si analizzano i numeri. Le liquidazioni giudiziali registrate nel primo trimestre del 2024 in Italia sono state oltre 2100, in crescita del 12,6% rispetto allo stesso periodo del 2023. Soltanto in Lombardia, nei primi mesi del 2024 sono state 390 le imprese interessate da una procedura di liquidazione giudiziale.

“Ora mi sento più leggera e più responsabile, è stato un percorso lungo ma siamo arrivati. Voglio ringraziare tutte le persone che ci hanno aiutato in questo passaggio, a partire dai professionisti di CFI” – commenta Sabrina, titolare dell’azienda piemontese, subito dopo la firma della transazione fiscale nella sede dell’Agenzia delle Entrate.

Per affrontare una crisi d’impresa “è necessaria la tempestività” secondo Carlo Carmine, andando a individuare quegli strumenti che permettono di richiedere delle misure protettive e cautelari che fermano velocemente eventuali azioni esecutive dei creditori. Un’azienda in crisi, per farsi assistere, ha bisogno di creare un vero e proprio team di supporto, “composto – conclude il fondatore di CFI – da un commercialista, da un advisor legale specializzato in crisi d’impresa e da un advisor finanziario specializzato nei piani industriali. È fondamentale che le aziende sappiano che questi strumenti esistono e che possono aiutare a salvare migliaia di imprese dal fallimento”.

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