La sostenibilità e le normative ESG, sempre più stringenti, stanno ridefinendo i modelli di supply chain, sourcing e post-vendita, impattando i processi produttivi e trasformando le modalità di collaborazione e valutazione dei fornitori. Vi è anche un impatto rilevante sulla comunicazione verso i consumatori, con uno storytelling basato sulla trasparenza di prodotto, la visibilità della catena di fornitura, la serializzazione e l’impatto ambientale del prodotto.
In un contesto in cui molte normative sono già state introdotte ed altre sono in fase di approvazione a livello Europeo, sarebbe importante per le aziende adottare strategie proattive per adattarsi ai cambiamenti in atto e alle esigenze del mercato. Da questo punto di vista, la recente Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD), approvata il 19 marzo scorso da parte della commissione del Parlamento Europeo, richiederà alle imprese di gestire i rischi legati al rispetto dei diritti umani e agli impatti ambientali sia sulle attività che svolgono direttamente, sia sulla loro catena di fornitura. Naturalmente questa responsabilità estesa richiede una visibilità completa sulla catena di fornitura e questa visibilità in molti casi non è presente, se non in misura limitata. Ciò avrà impatti importanti sul network logistico-produttivo, sulla struttura della catena di fornitura, sulla selezione, valutazione e qualifica dei fornitori. In ambito produttivo diventa necessario gestire un collegamento diretto tra i batch di materie prime, di semi-lavorati e di prodotti finiti, garantendo la tracciabilità upstream e gestendo la trasparenza di prodotto (per ogni prodotto finito sapere dove e quando sono avvenuti i vari step produttivi, l’origine delle materie prime utilizzate, la carbon footprint, le certifcazioni). Le normative puntano anche all’allungamento del ciclo di vita dei prodotti e alla gestione sostenibile dei rifiuti e degli scarti, promuovendo un approccio verso la circular economy.
Tutti temi di particolare interesse nel settore Fashion & Luxury, caratterizzato da catene di fornitura spesso complesse e articolate, che sono stati discussi nel corso del convegno eP Summit 2024 alla Stazione Leopolda di Firenze (9-10 aprile 2024), l’evento di Pitti Immagine dedicato ai rapporti tra moda e mondo digitale, con momenti di approfondimento e confronto diretto tra aziende tech e mondo fashion.
L’evento ha visto la presenza di Alberto Proverbio, Senior Advisor di TESISQUARE® che, di fronte ad una platea di professionisti, ha evidenziate le sfide per le aziende ed illustrato le soluzioni ESG e di tracciabilità di TESISQUARE. Secondo Proverbio, “l’esigenza di tracciabilità si estende lungo l’intera filiera, dal processo di sourcing e selezione dei fornitori sino al post vendita. In questo contesto è fondamentale non solo conoscere i propri fornitori diretti, ma anche i fornitori dei fornitori, per garantire una catena di approvvigionamento trasparente e responsabile”.
Le soluzione ESG illustrate includono: la discovery della catena di fornitura, la raccolta strutturata in modalità collaborativa e digitale di dati di sostenibilità e tracciabilità dai fornitori di n livelli durante le fasi di qualifica dei fornitori e dei prodotti e quella esecutiva di consegna delle materie prime, dei tessuti, dei prodotti finiti, il calcolo diretto della C02 equivalente di trasporto, la gestione integrata in una unica piattaforma di tutti i dati di tracciabilità e sostenibilità raccolti da diverse fonti, la valutazione e score dei fornitori sulla base di questionari ESG certificati, l’aggregazione dei dati raccolti per il calcolo PEF/PCF, la gestione della anti-contraffazione, la storytelling verso il consumatore finale, la gestione di tecnologie IOT/RFID/Blockchain a supporto e la ESG Control Tower.
La sfida per le aziende sarà quella di raccogliere e poi gestire in modo strutturato la mole di dati che si renderanno necessari ai fini della tracciabilità, della trasparenza lungo tutta la supply chain, della sostenibilità e del Passaporto Digitale di Prodotto, un “digital twin” che dovrà accompagnare il prodotto lungo l’intero ciclo di vita.
L’impatto delle normative Esg sui modelli di supply chain è dunque innegabile: le aziende dovranno adottare un approccio proattivo, investendo in tecnologie digitali e collaborando con l’intero ecosistema per garantire una catena di approvvigionamento trasparente e responsabile. L’introduzione di Tracciabilità e Passaporto Digitale di Prodotto (DPP) va però al di là del puro obbligo normativo, rappresenta un percorso articolato con benefici in termini di riduzione dei rischi aziendali,di protezione del valore del brand, di ricavi aggiuntivi legati a servizi di post-vendita e second-hand e di gestione di storytelling mirata e verso i clienti. Le aziende che adottano pratiche sostenibili potranno godere inoltre di un vantaggio competitivo, attrarre i consumatori attenti all’ambiente e creare valore a lungo termine per tutti gli stakeholder coinvolti.