La regione italiana che detiene il record mondiale di nevicate giornaliere, la Valle della Morte dove è stata registrata la temperatura più alta del mondo, l’“inseminazione” delle nuvole in Canada per limitare le tempeste di grandine, le valanghe di sabbia in Sudan, il lago del Venezuela che almeno per 250 notti all’anno viene colpito dai fulmini, o ancora la città costiera cilena dove non piove mai e quella in cui piove 325 giorni all’anno.
I fenomeni climatici estremi si susseguono da un capo all’altro del pianeta: dagli uragani alle tormente di sabbia, dai temporali alle spettacolari nevicate e agli acquazzoni, l’Atlante degli eventi atmosferici estremi di Lorenzo Pini, edito da Jonglez, esplora le curiosità atmosferiche e la resilienza dei popoli che le subiscono.
In questo Atlante è possibile, ad esempio, imbattersi in Ojmjakon, cittadina di 800 abitanti della Repubblica di Sacha-Jacuzia, nell’est della Siberia, dove gli inverni sono rigidissimi, tanto da essere stata ribattezzata “la città-congelatore” e “polo del freddo”. Il record di temperatura più bassa è di -71,2 °C e risale al 1924. A Ojmjakon l’inverno dura 9 mesi e tra dicembre e marzo le temperature oscillano in media tra – 30°C e – 50 °C. Oppure si narra della regione del Meghalaya, una striscia di terra prevalentemente montuosa lunga circa 300 km e larga, nel punto di massima ampiezza, 100 km. Si trova nel nord-est dell’India e qui cadono in media la bellezza di 12 metri di pioggia l’anno, un record a livello planetario. Meghalaya significa letteralmente “dimora delle nuvole”: protagonista è il monsone, attivo con maggiore intensità tra giugno e settembre.
Il cambiamento climatico è un argomento sempre più attuale e, nello stesso tempo, un’urgenza da affrontare: ma è difficile comprendere questo tema senza conoscere prima le modalità con le quali si manifestano gli eventi atmosferici. Il volume intende accendere la curiosità del lettore spostando l’attenzione su alcuni dettagli più narrativi e curiosi della meteorologia e del clima, portando chi sfoglia le pagine in luoghi talvolta remoti, fino a mostrare come anche lì, nonostante tutto, l’uomo conduca la sua vita. Questo Atlante compie dunque un viaggio attorno alle caratteristiche e ai fenomeni più inusitati del clima terrestre, con l’obiettivo di contribuire alla riflessione sul tema dei cambiamenti climatici in atto e sulla capacità dell’uomo di adattarvisi.
Lorenzo Pini, “Atlante degli eventi atmosferici estremi”, Jonglez, pp. 160, 25 euro
Lorenzo Pini (1982) è geografo e autore di libri di viaggio. Nato e cresciuto in Toscana, ha concluso gli studi in Portogallo. Alla capitale portoghese ha dedicato le guide A Lisbona con Antonio Tabucchi (Giulio Perrone editore, 2012) e Lisbona, ritratto di città (Odoya, 2013). Nel 2015, dopo un soggiorno a Cuba, ha pubblicato L’Avana, ritratto di città (Odoya). Ha collaborato per vari anni con Touring Club Editore, aggiornando testi e itinerari delle Guide verdi del Portogallo (2017), della Spagna del Sud (2019), della Danimarca (2020) e della Toscana (2021). Da sempre appassionato di meteorologia e affascinato dagli eventi atmosferici e dal clima, ne scrive sul suo blog meteotrip.it