Sette vite come i gatti: storie di economia circolare

In libreria e negli store online il libro di Letizia Palmisano per ridare valore agli oggetti.

Il miglior rifiuto? È sempre quello che non viene prodotto, specie se – cambiando lo stile di vita e il rapporto con gli oggetti – materiali e digitali – si possa ridurre davvero la nostra impronta ambientale grazie alla condivisione, alle scelte di acquisti consapevoli, al rimettere in circolo ciò che non ci serve più.

Dalle app per vendere e acquistare abiti vintage – è di questi giorni la notizia di file interminabili di giovanissimi davanti ai negozi dell’usato! -, ai siti sui mobili di seconda mano, oggi il “second hand” è sempre più diffuso e considerato “cool”. Letizia Palmisano spiega nel saggio “Sette vite come i gatti. Ridare valore agli oggetti. Storie di economia circolare” come estendere questa pratica a tutti gli ambiti della nostra quotidianità. Per uno stile di vita davvero sostenibile.

Oggi la sensibilità verso l’emergenza ambientale è molto cresciuta ed è in costante aumento la percentuale di chi vorrebbe rendere più “green” il proprio stile di vita. Meno chiaro, però, è sapere come fare e i dati, come quelli diffusi dal Global Footprint Network relativi all’Overshoot day, ci dicono che dobbiamo accelerare il cambiamento. La transizione ecologica è però davvero possibile e può partire da ognuno di noi. Proprio per questo il saggio parte dal raccontare  episodi e scelte di vita della giornalista che parte da esempi personali per dimostrare come spesso le alternative circolari siano davvero concretamente fattibili, se si sa da dove partire e dove si vuole andare.

L’ultimo libro di Letizia Palmisano – “Sette vite come i gatti. Ridare valore agli oggetti. Storie di economia circolare”, – con la prefazione dei giornalisti ambientali Giorgia Fanari e Matteo Nardi – in uscita in libreria e negli store online da venerdì 29 settembre, vuole essere quindi una risposta concreta e alla portata di tutti alla domanda: come possiamo vivere in modo più sostenibile?

Fil rouge del libro è il riuso di oggetti per ridurre lo spreco e aumentare il ciclo di vita di un prodotto: dagli abiti, ai mobili, passando per libri e giocattoli., ma non solo. Si parla anche di ciò che può sembrare a impatto zero solo perché immateriale, come una e-mail, per scoprire che non è così. Di capitolo in capitolo si indaga da dove vengono le materie prime, come allungare la vita dei beni, che differenza c’è tra riuso e riciclo, quanto è importante che un oggetto sia riparabile o perché è  ecologista che un tavolo, ad esempio, sia disassemblabile.

Letizia Palmisano, già autrice con Matteo Nardi del saggio “10 idee per salvare il pianeta prima che sparisca il cioccolato” (Edizioni Città Nuova, 2021), passa in rassegna numerosi ambiti della quotidianità fornendo suggerimenti pratici su come ridurre l’impatto sull’ambiente e raccontando di soluzioni – in alcuni casi davvero geniali come “La Casa dei Libri senza Prezzo”, il Repair Cafè o l’Oggettoteca – nelle quali si valorizza davvero la condivisione dei beni come dei saperi. Dimostrando, così, che la logica dell’economia circolare può e deve essere applicata ad ogni aspetto del nostro vivere.

Chi è Letizia Palmisano

Si definisce giornalista ambientale freelance 2.0 ed ecoblogger. È nel comitato organizzatore del Green Drop Award, premio assegnato dal 2012 da Green Cross Italia al film più eco-sostenibile della Mostra del Cinema di Venezia. 

Nel 2018 ha vinto il prestigioso Macchianera Internet Awards per l’impegno nella divulgazione dei temi legati all’economia circolare, ha inoltre ottenuto, per la categoria cittadini, il riconoscimento del premio Settimana Europea Riduzione dei Rifiuti (Italia) 2020 e 2021. Vincitrice del premio giornalistico Montale fuori di Casa sezione Ambiente 2022.

Esperta di comunicazione, economia circolare ed efficienza energetica, è consulente di diverse aziende ed enti pubblici nonché moderatrice e speaker in molteplici eventi, svolge, inoltre, attività di formazione e docenza sulle materie legate al web 2.0 e sulla comunicazione ambientale.

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