“Comprendere le sofferenze della guerra è l’opportunità che questa esperienza ci ha regalato”, la testimonianza di Marco De Gasperi.
Lungo il viaggio iniziato da Grado il 6 ottobre per concludersi tra due giorni al Passo dello Stelvio, dopo 850 km percorsi e 55.000 metri di dislivello positivo, AlpFrontTrail ha fatto tappa anche nel Garda Trentino. Sono dieci gli straordinari atleti (sei uomini e quattro donne) protagonisti di questo evento che cento anni dopo la conclusione della Grande Guerra ritorna nei territori all’epoca contesi fra Italia e Austria. Nello spirito dell’Euroregione per il rafforzamento dei legami tra Trentino, Alto Adige e Tirolo, i confini non sono sbarramenti per dividere ma cerniere per unire: è questa l’ispirazione del progetto nato dall’idea di Harald Wisthaler e Philipp Reiter.
Non poteva che essere il Museo Alto Garda (MAG) di Riva del Garda, punto di riferimento culturale per le tematiche sulla Grande Guerra, la sede della conferenza stampa organizzata da Garda Trentino spa a cui stamane hanno partecipato i protagonisti di AlpFrontTrail prima di riprendere il loro cammino. “E’ una sfida che racconta il territorio in un’ottica nuova, legata alla nostra storia e alle nostre tradizioni – ha detto nel suo saluto Dimitri Alberti, Consigliere di Garda Trentino spa – attraversando la natura senza stravolgerla”.
La tappa nell’Alto Garda ha riservato ai partecipanti anche la deviazione sul Monte Brione per visitare Forte Garda, fortificazione austroungarica del primo ‘900 a picco sul lago. “Valorizzare i luoghi della storia attraverso questa iniziativa è una bellissima opportunità e noi come MAG siamo lieti e grati di averla avuta”, ha detto Matteo Rapanà, direttore del MAG.
“Attraverso un’impresa sportiva raccontiamo la storia con un linguaggio molto attuale, non a caso l’addestramento dei soldati dell’epoca aveva molte analogie con l’allenamento dei trail runner di oggi”, ha soggiunto Lodovico Tavernini, storiografo della Grande Guerra.
Solo un gruppo di trail runner tra i migliori al mondo, provenienti da Italia, Austria e Germania, poteva affrontare una sfida così impegnativa attraverso Friuli Venezia Giulia, Veneto e Trentino Alto Adige: Hannes Namberger, Daniel Jung, Eva Sperger, Jakob Hermann, Hannes Perkmann, Ina Forchthammer, Tom Wagner, l’olimpionica del biathlon Laura Dahlmeier, Martina Valmassoi e Marco De Gasperi. Anche atleti di questo livello, tuttavia, sono stati messi a dura prova dalla tappa di domenica, la più severa dal punto di vista climatico: dal Rifugio Larici, 140 km e quasi 6.700 metri di dislivello fino a Riva del Garda, percorsi tra vento gelido, neve e forti piogge.
“Questa esperienza – ha spiegato Marco De Gasperi, uno degli atleti protagonisti dell’evento – ci aiuta a capire meglio ciò che facciamo, rapportando il nostro sforzo a quello che sopportavano per giorni e giorni i militari impegnati al fronte. Abbiamo visitato luoghi come il Santuario di Redipuglia, o Caporetto, e questo ci ha consentito di comprendere pienamente le sofferenze della guerra”.
Dopo la sua conclusione, AlpFrontTrail proseguirà con una mostra temporanea itinerante che Riva del Garda ospiterà per un mese al MAG, a partire da giugno 2021
Nella foto: Gli atleti Marco De Gasperi (a sin.) e Hannes Perkmann, insieme all’organizzatore Harald Wisthaler, durante la conferenza stampa presso il MAG di Riva del Garda (Credits: Harald Wisthaler).