I nomadi digitali, nuove figure nel mondo del lavoro

L’Italia non è (ancora) un Paese per Digital Nomads ma l’Europa fa meglio degli altri Continenti per metterli nelle condizioni di fare business in modo agile e flessibile

Belfast (UK) è il paradiso dei freelance e dei nuovi businessmen che lavorano da remoto

Spotahome, la piattaforma 100% online di affitti per soggiorni di medio-lungo periodo, ha messo a confronto un elenco di 56 città in tutto il mondo, con l’obiettivo di individuare le destinazioni più appetibili per i nomadi digitali, ovvero quelle persone che decidono di svolgere il proprio lavoro da remoto in giro per il mondo, spostandosi di città in città, armati di device portatili dotati di una connessione internet. Un nuovo modo di lavorare in un nuovo mondo iperconnesso, in cui lo scenario economico in rapida evoluzione richiede figure professionali sempre più flessibili e indipendenti.

Prendendo in considerazione 9 differenti parametri relativi a diversi aspetti della vita di tutti i giorni – “velocità di Internet”; “qualità degli spazi di co-working”; “presenza di start-up”; “accettazione di migranti”; “affitti”; “caffetterie con wi-fi gratuito”; “spazi verdi e parchi”; “prezzo della birra” e “ora di sole all’anno” – Spotahome ha offerto un interessante sguardo sui trend nelle principali città, da Adelaide a Varsavia, passando per Madrid, Milano e Roma. I risultati sono stati tradotti in un punteggio standardizzato attraverso il criterio di normalizzazione minimax, con una scala di valori che va da 0 a 10. A ogni città è stato assegnato un punteggio finale ottenuto calcolando la media della somma dei valori di ogni singola categoria.

Belfast (UK) è risultata la città più vivibile per i nomadi digitali nonostante uno dei punteggi peggiori per quanto riguarda le ore di sole all’anno (0.38). Tuttavia, la capitale dell’Irlanda del Nord ha ottenuto risultati eccellenti per la velocità della connessione Internet (10), la qualità degli spazi di co-working (8.12) e gli affitti degli appartamenti con almeno un letto (8.28). E l’Italia? Tra le 56 città prese in esame, sono due le italiane presenti, Milano e Roma, che si sono posizionate, rispettivamente, al 47° e 26° posto. La Capitale ha la meglio su Milano per 5 voci su 9, mentre il Capoluogo lombardo supera Roma solamente 3 volte; in un solo caso (“accettazione dei migranti”) le due città hanno ottenuto lo stesso punteggio (7.32) poiché per questa voce i dati disponibili erano relativi ai Paesi e non alle singole città.

La connessione Internet costituisce uno strumento fondamentale per i digital nomads, che devono poter svolgere il proprio lavoro in modo efficiente e affidabile, e l’Italia risulta lontana dalle posizioni che contano per velocità: nella top 3 troviamo Belfast (UK) col massimo punteggio (10), che ottiene quasi il doppio di Lione (Francia) e Barcellona (Spagna), rispettivamente con 5.96 e 5.13. Roma e Milano occupano solamente il 28° (2.37) e il 37° (2.22) posto. Risultati migliori, ma sempre distanti dal podio, per quanto riguarda la presenza di caffè che mettono a disposizione gratuitamente il wi-fi: Edimburgo (UK) si aggiudica il primo posto col massimo punteggio (10), seguita Amsterdam (Olanda) con 7.93 e Dublino (Irlanda) con 6.67. Milano, fuori dalla top 10, occupa il 16° posto con 2.98 e fa meglio di Roma, ventitreesima con 2.06.

Fondamentali per poter accedere a strutture e servizi tipici di un ufficio sono anche gli spazi di coworking: Lussemburgo (10), Brisbane (Australia) con 9.15 e, a sorpresa, Vilnius(Lituania) con 8.15 occupano le prime posizioni per qualità degli spazi, mentre Roma è trentaquattresima con 6.67 e Milano occupa il 39° posto con 6.41. Se si guarda, invece, agli affitti, i prezzi medi per un appartamento con almeno una camera da letto premiano Buenos Aires (Argentina) con 10 punti, Atene (Grecia) con 9.79 e Santiago (Cile) con 9.39. Roma è ventottesima con 7.29 e Milano trentesima con 7.23. Vilnius (Lituania) con 8.72, Vancouver (Canada) con 8.58 e Zurigo (Svizzera) con 8.53 sono le città più green. Spazi verdi e parchi valgono a Roma (5.38) la quarantaquattresima posizione e a Milano (4.37) la cinquantaduesima.

“Dai dati raccolti emerge come il Vecchio Continente sia, in realtà, il più moderno e pronto a cogliere i cambiamenti del mondo del lavoro, che si allontana sempre più dalla concezione del posto fisso a favore di realtà e figure professionali indipendenti, autonome e smart”, ha dichiarato Giorgio Verardi, City Manager di Spotahome. “Noi di Spotahome siamo presenti in più di 30 città in 17 Paesi e con la nostra piattaforma mettiamo in contatto domanda e offerta in modo rapido ed efficiente, permettendo di risparmiare tempo e, contemporaneamente, accedere a servizi e soluzioni ideali per chi ha fatto della flessibilità e dell’indipendenza uno stile di vita. 

Creata nel 2014, Spotahome è una startup spagnola che offre un modello innovativo con l’intento di rivoluzionare il settore immobiliare a livello mondiale. Il suo marketplace offre annunci completi di appartamenti, stanze, monolocali e residenze per studenti, in affitto non turistico per periodi di più di 30 giorni mediante una piattaforma di prenotazioni con procedure 100% online. Ciò consente un importante risparmio di tempo e denaro, sia per gli inquilini sia per i proprietari. È il team di Spotahome in persona che si occupa di visitare e verificare personalmente tutti i beni immobiliari degli annunci pubblicati. I membri della nostra squadra scattano fotografie professionali, includono planimetrie, girano video in alta definizione del bene immobiliare e del quartiere, allegando descrizioni molto dettagliate.

Digital Nomads Infographic

 

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