Grazie all’ultimo aggiornamento di Brave, Qwant diventa il motore di ricerca delle piattaforme desk e mobile di Brave a disposizione di 150 milioni di persone e offre nuove funzionalità di navigazione e ricerca che non mettono a rischio i loro dati.
L’accordo prevede l’integrazione di Qwant come motore di ricerca predefinito di Brave, a partire da Francia e Germania.
Open source e creato in collaborazione con l’ideatore dello JavaScript, Brendan Eich, Brave conta oltre 4 milioni di utenti mensili attivi ed è in rapida crescita. Offre una browsing experience ancora più smart ed efficiente ed è in grado di caricare i principali siti di news dalle due alle otto volte più velocemente di Chrome e Safari su mobile, e due volte più velocemente di Chrome in versione desktop. La privacy delle persone è assicurata attraverso il blocco automatico di pubblicità invasive, trackers e script di crypto-mining e ora, grazie all’accordo con Qwant, sarà in grado di estendere la protezione della privacy anche all’interno delle ricerche effettuate attraverso il motore di ricerca.
A differenza degli altri search engine che tracciano gli utenti, Qwant, non raccoglie e non condivide le informazioni personali. Con l’integrazione in Brave, Qwant amplia ulteriormente l’elenco dei browser sui cui è disponbile e facilmente accessibile. Le due società tech condividono il rispetto per i propri utenti, considerati persone che devono essere rispettate e non sfruttate come prodotti, per un web più sostenibile e coscienzioso che garantisca quel livello di privacy di base oggi richiesto. Coloro che utilizzano Qwant e Brave possono usufruire di una soluzione coerente e integrata al servizio della propria vita privata e indipendente dai colossi digitali.
“Spinto dalla volontà di creare un ecosistema sostenibile per Internet, Brave si basa su un progetto coraggioso e rappresenta un browser innovativo sia a livello tecnologico sia economico”, ha dichiarato Eric Leandri, Presidente e Co-fondatore di Qwant. “Siamo estremamente orgogliosi e felici di essere stati scelti da Brave come motore di ricerca”.
“Grazie a un utilizzo combinato di Brave e Qwant, gli utenti possono godersi un’esperienza di navigazione che non viola in alcun modo la loro vita personale”, ha aggiunto Brendan Eich, CEO e Co-fondatore di Brave Software. “Con la sempre crescente invasione della privacy da parte dei colossi della tecnologia e con la continua ricerca di dati da sfruttare, le persone hanno bisogno di strumenti utili per potersi difendere e proteggere”.
Brave garantisce ai propri utenti un’esperienza di navigazione libera da pubblicità invadenti ma, allo stesso tempo, rimette in contatto gli editori con le persone ricompensando entrambe le parti. Attraverso l’eliminazione degli intermediari, Brave cerca di correggere l’attuale sistema di digital advertising che penalizza gli editori. Gli utenti che scaricano e utilizzano Brave ricevono dei token (o BAT, Basic Attention Tokens) attraverso il wallet integrato del browser. Questi possono essere donati attraverso il Sistema di pagamento integrato di Brave, ai propri editori e autori preferiti.
Presto, gli utenti di Brave potranno anche scegliere di visualizzare pubblicità che tutelano la privacy e ricevere sino al 70% dei ricavi associati che, a loro volta, possono essere utilizzati per premiare i contenuti online che reputano più meritevoli. Anche Qwant è un Brave Verified Publisher, e gli utenti possono decidere di inviargli anonimamente delle donazioni attraverso i Brave Payments. Possono infine anche sfruttare l’opzione “pinning” nel Sistema di pagamento di Brave per premiare specificatamente Qwant, destinando la percentuale che preferiscono del proprio budget mensile. Attualmente sono 21.000 i publisher Brave approvati e Brave ha all’attivo tra gli altri partnership con Dow Jones Media Group, Townsquare Media, e le star di YouTube, Bart Baker e Philip DeFranco.
Qwant
Progettato e sviluppato in Francia, Qwant è il primo motore di ricerca europeo a disporre di una propria tecnologia di indicizzazione web, che protegge la privacy dei propri utenti evitando l’utilizzo di sistemi di tracking a scopo pubblicitario. Al contrario della maggior parte dei motori di ricerca, Qwant non utilizza cookies sul browser dell’utente, non richiede informazioni personali e non tiene traccia della cronologia delle ricerche per salvaguardare le informazioni personali. Grazie a un’interfaccia semplice e funzionale, Qwant lascia ampio spazio ai risultati delle ricerche, consentendo così all’utente di trovare le informazioni desiderate. L’obiettivo è rispettare la privacy e assicurare la neutralità durante le ricerche sul web o sui social network. Qwant utilizza tutti i siti e i servizi indicizzati senza discriminare o modificare l’ordine dei risultati in base agli interessi o alla sensibilità del singolo utente, informazioni dedotte dalla sua profilazione e dal tracciamento della sua navigazione.
Brave
Brave Software (https://brave.com/) con il suo browser veloce e orientato alla privacy, combinato con la sua piattaforma di pubblicità digitale basata su blockchain sta ridisegnando il web per utenti, editori e aziende che investono in pubblicità. Gli utenti ricevono una esperienza di navigazione migliore, meno caotica e più veloce; i publisher aumentano le loro quote di ricavi, mentre gli inserzionisti ne traggono un tasso di conversione più interessante. Il micro-pagamento e il nuovo sistema di pubblicità opt-in anonima rappresentano un nuovo modello per gli editori. La soluzione Brave è vincente per tutti quelli a cui interessa l’open web e per quelli che sono stanchi di dover rinunciare alla loro privacy rimpolpando i fatturati degkli intermediary ad-tech. Brave Software è stata co-fondata da Brendan Eich, ideatore di JavaScript e co-fondatore di Mozilla, e da Brian Bondy di Khan Academy e Mozilla.