PIRELLI Enterprise data warehouse

Pirelli, uno dei primi operatori mondiali nel settore della produzione di pneumatici, ha sviluppato la nuova struttura del proprio Enterprise data warehouse con il passaggio da Oracle Warehouse Builder (OWB) a Oracle Data Integrator (ODI), la soluzione di nuova generazione della corporation americana Oracle che utilizza il paradigma Extract, Transform and Load (ETL) per l’estrazione, la trasformazione dei dati aziendali e il loro caricamento nella base dati, migliorando le prestazioni e riducendo i costi di integrazione anche in presenza di sistemi sorgenti eterogenei.

Il progetto è stato realizzato dalla società informatica italiana Database & Technology, Gold Partner di Oracle. A seguirne l’implementazione è stato un team di 6 specialisti composto da un Project manager, un Team leader, 2 specialisti Oracle OWB/ODI, un consulente senior per consentire l’allineamento delle modifiche agli applicativi OWB effettuate dagli ambienti di sviluppo sui corrispondenti applicativi ODI e da un Data Base Administrator per le operazioni di Performance Tuning.

In particolare la migrazione dei dati da Oracle Warehouse Builder è stata condotta utilizzando il Converter OWB2ODI (www.owb2odiconverter.com), un tool proprietario sviluppato da Database & Technology per ridurre al minimo i tempi e i costi di migrazione da Oracle OWB a ODI. La conversione si è svolta in due fasi: la conversione automatica di 2300 Mapping OWB e la conversione manuale dei WorkFlow. La prima è durata 30 giorni compresa la fase di assessment mentre la conversione manuale dei 750 flussi sviluppati in Oracle Workflow è durata sei mesi e comprendeva sia lo sviluppo dei Load Plan di ODI che test di coerenza. L’obiettivo principale del progetto è stato di standardizzare i processi ETL di tutto l’Enterprise data warehouse Pirelli e gestire la migrazione dai metadati Oracle Warehouse Builder/Oracle WorkFlow in modo sicuro e standardizzato, rispettando i più elevati standard di sicurezza.

“Pirelli doveva effettuare il passaggio dalla tecnologia OWB a ODI, ma manualmente sarebbe stato impossibile per tempi e risorse coinvolte. Anche perchè – sottolinea Sergio Mior, CEO di Database & Technology (nella foto) – era richiesto di non sospendere l’attività di sviluppo e maintenance su OWB durante la conversione. Infatti il progetto è stato diviso in parti il più omogenee possibile e il solo stop alle modifiche è stato operato, per ogni parte, nel solo periodo di conversione. Questo è stata la chiave del successo: impedire un disagio all’utenza, permettendo l’evoluzione verso un’altra tecnologia”.

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